Opera
OPERA
Marco
“Solo il folle riesce ad avere il libero arbitrio,
perché gestisce autenticamente se stesso”.
“Ho ritrovato me stesso nel trasformare la Scarzuola. Lei è stata la mia maestra.
Mentre io la mettevo a posto, Lei faceva uscire il giullare che sono sempre stato e mi ricordava chi ero”.
La Scarzuola
La Scarzuola è un percorso simbolico e alchemico che si dispiega all’anima aperta rivelando metafore di tutte le vite e una relazione di tipo iniziatico viene a stabilirsi tra il convento (città sacra) e le fabbriche del teatro (città profana), sovraccariche di simboli e segreti, di riferimenti e di citazioni. Costruita sulle adiacenze di un convento del ‘200 fondato da San Francesco, vede scorrere nelle sue vene l’acqua sacra fatta sgorgare dal santo, sente pesare sul suo suolo labirintico il peso lieve delle strutture teatrali che la compongono, ode risuonare negli spazi equilibrati con la proporzione universale la melodia del “do di petto”, osserva come occhio alato le verità del sempre stato dispiegarsi dai criptici codici. Dall’anfiteatro che regala l’ostrica e la perla, alla polena della Grande Madre, passando per la bocca di Giona, risalendo le 12 fatiche di Ercole, arrivando alla porta dell’amore che tutto vince, fino al cipresso fulminato da Giove e alla piramide di cristallo custodita dalla torre di Babele. Un viaggio per nave al buio, dentro sé stessi, con l’orologio dell’uroboro che scorre al contrario, a riunire fiori a stelle, a spiritualizzare la materia e materializzare lo spirito. La Scarzuola è onirica e notturna, un sogno di pietra formato da costruzioni raggruppate in sette scene teatrali, metafora della vita di ciascuno, codice disvelatore della Matrix e rivelatore dell’Uno.